17. 5. 2014
La tomba è spesso al centro di dibattiti quotidiani e spunto di grande riflessione: collocazione pubblica e privata dei nostri cari che non ci sono più, è sempre opportuno mantenere lo spazio sepolcrale in condizioni dignitose in quanto loro luogo di rappresentazione. Ecco perché ristrutturare periodicamente le tombe è divenuta nel tempo pratica sempre più diffusa. Come intervenire esattamente, ed in quali fasi si dipana tutto il processo? Innanzitutto, bisogna avere un'idea ben chiara del progetto che si intende allestire: l'arte funeraria ha compiuto passi da gigante in tal senso, offrendo spunti davvero interessanti per rendere i luoghi cimiteriali centri nevralgici di culto e di ritrovo in preghiera molto accoglienti. In primo luogo, le tombe sono espressione artistica ed architettonica del momento attuale, che richiamano intorno a sé il genio e l'attività di grandi designer.
Pietre da utilizzare, incisioni ed immagini
Il primo elemento su cui operare è senz'altro la pietra che ricopre la struttura funeraria. Quale scegliere, e perché? Fermo restando che di tipi ce n'è per tutti i gusti, ci soffermiamo subito su due generi principali: il marmo ed il granito. Il primo è una roccia non propriamente durissima, e costituita da una pigmentazione cristallina, contraddistinta da grana piuttosto fine. In tal modo, riuscirete facilmente ad ottenere una lastra con effetto altamente lucido, da installare con prevalenza a ridosso di loculi collocati in ambienti interni, e non esposti a fenomeni atmosferici. Per quanto riguarda il granito, la roccia, di origine vulcanica, si presenta estremamente dura. Composta da silicio, questa pietra resiste in modo perfetto all'usura del tempo, alla compressione ed anche all'abrasione. In virtù di tanta robustezza, il granito è indicato sia per ambienti esterni che interni, presentandosi in un vasta gamma di colori a composizione omogenea, ma anche venata e con decorazioni orientate. Scelta la pietra sulla base di esigenze e gusti personali, non resta che indirizzarsi sulla scritta da incidere sulla sua superficie: gli epitaffi sono simbolo di rappresentanza del defunto, e possono essere di varia lunghezza (tuttavia, il numero dei caratteri deve comunque rientrare in un certo limite perché l'incisione risulti perfettamente leggibile e non ingombrante). Il colore generalmente scelto è il nero, adoperato per indicare fierezza e solennità. Tuttavia, è possibile decidere anche per altre varianti cromatiche, a patto si presentino assolutamente visibili, anche alla media distanza. L'incisione a lettere, nella maggior parte dei casi, viene accompagnata da un'immagine, che ritrae il defunto quando ancora in vita.
Decorazioni sepolcrali: l'importanza dei fiori e l'utilità delle candele elettriche
Allestito il tutto, non resta che decorare la tomba appena ristrutturata a proprio piacimento. Le decorazioni floreali sono sempre ben accette, anche se in periodi di caldo o freddo estremo, possono finire con l'appassire dopo pochi giorni. In certi casi, è opportuno orientarsi su articoli in grado di conferire ai sepolcri un aspetto gradevole nel tempo. Utili allo scopo sono le candele elettriche, perfettamente funzionanti per un periodo prolungato senza particolare necessità di manutenzione. Una volta collocate, i
lumini elettrici sprigionano una luce intensa, capace di irradiare anche gli angoli più nascosti, senza costituire pericolo di incendio. Rispetto ai ceri tradizionali, non colano, non sporcano ed agiscono per tutto l'anno, a prescindere dal periodo stagionale.