Il continente asiatico è il più vasto ed anche il più affollato tra tutti quelli esistenti. Allo stesso modo, tante sono le religioni professate, suddivise sulla base della localizzazione geografica. 

Partiamo dall'Estremo Oriente, dove si praticano prevalentemente il Confucianesimo, il Taoismo e lo Shintoismo. Il Confucianesimo si ispira a Confucio, un noto filosofo cinese attivo tra il VI e il V secolo a.C. che redeva fermamente nella bontà dell'uomo, affermando che il male altro non discendeva che dall'ignoranza. Per perseguire la rettitudine, i giovani dovevano prestare obbedienza agli anziani, le mogli ai mariti, i servi ai padroni, e così via. Nel Taoismo (religione fondata da Lao Tse, altro filosofo cinese) il cardine principe è l'umiltà: bisogna essere semplici e misericordiosi per armonizzarsi con il Tao, che è, per l'appunto, la via, il percorso da seguire per la felicità. Lo Shintoismo, invece, più che come una religione vera e propria (non ha un fondatore) si configura come un insieme di credenze che uniscono fortemente uomo e divinità (queste ultime hanno modo di palesarsi attraverso la natura). Di origini giapponesi, questa dottrina è caratterizzata da un incredibile spirito nazionalistico (all'epoca l'imperatore veniva venerato alla stregua di un Dio). 

Passiamo adesso ad analizzare le religioni di origine indiana, tra cui il Buddismo, il Lamaismo e l'Induismo. Il Buddismo si ispira a Siddharta Gautama, un principe che usava farsi chiamare 'Buddah', che letteralmente significa 'illuminato'. Questa religione sostiene che il dolore nasca dal continuo desiderare, e che sia possibile salvarsi solo tendendo al Nirvana, una realtà che non conosce tempo, né spazio. Come conquistarlo? Bisogna osservare cinque semplici precetti: non arrecare danno agli altri (a nessun tipo di creatura vivente), non imporsi per ricevere, rispettare l'altro sesso, non dire menzogne, tenersi lontani da alcol e droghe. In Tibet, invece, si professa il Lamaismo, una sorta di Buddismo che vede nel Dalai Lama la figura da seguire, quella del maestro che rispecchia in sé potere politico e religioso. Non appena il Dalai Lama passa a miglior vita, i monaci hanno il compito di individuare il bambino in cui si è reincarnato. L'Induismo prevede la suddivisione del popolo in caste, in base alle quali variano cibi, professioni e stile di vita. Secondo questa religione, i credenti possono reincarnarsi, dopo la loro morte, in altre persone o animali (tutto viene deciso dal 'karma', la forza regolatrice del processo). Le divinità cui si deve prestare venerazione sono Brahma (dio creatore), Vishnu (dio della distruzione) e Shiva (dio della morte). Il rito più potente è quello della purificazione, che consiste nell'immersione del fedele nel Gange, un fiume considerato sacro.

Infine, parliamo delle religioni del Medio Oriente, l'Ebraismo, l'Islamismo ed il Cristianesimo, tenendo da parte le ultime due, e concentrandoci esclusivamente sulla prima. L'Ebraismo non è una dottrina molto diffusa in Asia. Si tratta di una religione monoteista, che riconosce un solo Dio e identifica il proprio libro sacro nella Bibbia (solo la parte del Vecchio Testamento). Gli ebrei sono stati a lungo perseguitati e sterminati, proprio come successo durante il secolo scorso ad opera dei nazisti.