16. 2. 2015
La vita di tutti i giorni può essere sfiancante, a tratti anche opprimente. Sei vittima anche tu del solito tran tran? Diventare preda facile dei cattivi pensieri è piuttosto semplice in queste circostanze. Chiedere a lavoro un periodo di ferie, oppure volare dall'altra parte del mondo possono sembrare soluzioni appropriate, ma in realtà il problema rimane, ce lo trasciniamo dentro ovunque mettiamo piede. In certe situazioni non si è più padroni della propria mente, perdiamo lucidità, ci lasciamo sopraffare dall'ansia, e nel peggiore dei casi dalla disperazione. Come ritrovare sé stessi per tornare a vedere le cose per come sono? Come riuscire a riprendere il controllo che ci è stato strappato, per colpa nostra e non? All'inizio potresti non essere in grado di darti una risposta, quando, in realtà, la tua ancora di salvezza è proprio lì, dov'è sempre stata, accanto a te, a vegliarti nella buona e nella cattiva sorte. A cosa ci riferiamo? All'amore di Dio. Come i tuoi fratelli e le tue sorelle, sei una sua creatura. Il Signore non vorrebbe mai vederci smarriti, ed è sempre pronto a tenderci una mano. Certo, anche noi dobbiamo metterci del nostro, accogliendolo, rispettandolo e ricambiando il suo amore con altrettanto amore.
Avvicinarsi a Dio attraverso la preghiera: il prima passo verso la soddisfazione
Ti starai senz'altro chiedendo in che modo. La chiave di tutto è la preghiera. Avvinarsi a Dio è molto più facile di quel che potrebbe sembrare. È nei momenti più bui che la sua presenza si palesa con maggiore forza. Apriamo le porte della nostra vita al Signore, lui saprà ricompensarci come meritiamo. La preghiera, naturalmente, richiede un certo raccoglimento: per rivolgerci all'Altissimo in tutta serenità occorre prima di tutto disporre di un posticino tranquillo, dove poterci concentrare e lasciare andare senza essere disturbati. Come riuscirci? Semplicemente ricreando l'atmosfera giusta in casa propria. Cosa c'è di più accogliente? Nulla. Metti in gioco le tue sensazioni e focalizza l'angolo che più ti stimola interiormente. Sarà quello il posto giusto.
La luce prima di ogni altra cosa: la candela elettrica invita al raccoglimento
C'è chi allestisce dei veri e propri altarini adibiti alla preghiera, pieni zeppi di immagini e statue sacre, ed a chi basta anche solo un crocifisso o l'icona della Vergine Maria per sentirsi appagato. In altri casi, invece, è sufficiente semplicemente genuflettersi e stringere tra le mani il Santo Rosario per instaurare un dialogo aperto e sincero col Signore. Tu e tu solo sai quale angolo possa rappresentare al meglio la tua dimensione spirituale. L'importante è non restare mai al buio,
e continuare a pregare con fede. Per ricreare l'atmosfera giusta quale miglior strumento di una candela elettronica? Il lumino votivo illuminerà il tuo cantuccio con un raggio luminoso intenso, ma non invasivo. Pregare deve essere innanzitutto un piacere. Per poter comunicare tranquillamente con Dio bisogna sentirsi a proprio agio, al sicuro, protetti. Non c'è nulla di più rassicurante di una candela accesa, un cero che non si consuma e che sappia tenerci compagnia nella nostra preghiera.
Le candele elettroniche possono questo e molto altro ancora.