25. 11. 2015
Il clima rigido ed le frequenti giornate di maltempo che, sovente, tendono a susseguirsi durante i mesi invernali, dissuadono molti abituali visitatori dei cimiteri dall’intento di recarsi presso le lapidi dei loro congiunti per porgere loro i propri omaggi: tutto ciò riguarda in maniera particolare gli anziani, coloro i quali devono sostenere grandi spostamenti per raggiungere i luoghi sacri di sepoltura e quanti sono afflitti da problemi di mobilità.
Per risolvere, almeno parzialmente, la frustrazione che deriva dal veder vanificate in pochi secondi, magari a causa di un evento a carattere temporalesco giunto improvvisamente, tutto il lavoro svolto per abbellire la tomba di un parente o di un amico scomparso, è possibile attuare alcuni accorgimenti semplici ma piuttosto efficaci.
La pulizia della tomba
Le tombe esposte all’aperto, al di fuori dunque di appositi spazi come Cappelle e Confraternite, sono soggette a sporcarsi in maniera praticamente continua: polvere, ma anche fango e terra portati in dote da vento e precipitazioni, sono infatti dei disturbi che fanno parte della quotidianità di quanti visitano giornalmente, anche durante l’inverno, i propri congiunti sepolti. Per limitare gli effetti dovuti all’accumulo reiterato ed incontrollato di sporco sulla superficie della lapide è possibile impiegare alcuni dei più comuni detergenti solitamente utilizzati anche a casa per la pulizia di pavimenti in marmo e granito: i materiali impiegati per le tombe, infatti, sono particolarmente durevoli e resistenti e beneficiano in maniera tangibile dell’impiego di prodotti a base di cera e sapone che, da un lato lucidano la copertura del sepolcro e, dall’altro, sono in grado di creare una patina capace, per qualche settimana, di far scivolare polvere e pioggia, impedendo così la formazione di sporco e di incrostazioni.
Gli altri accorgimenti
Per impedire che le tombe all’aperto rimangano prive dell’illuminazione e del calore del proprio lumino, è possibile scegliere di impiegare una delle numerose lampade elettroniche commercializzate da Lumada, azienda leader del proprio particolare settore: tali dispositivi, infatti, sfruttano un avanzato pacco-batteria a pile o a carica solare per fare a meno della classica fiamma e offrire così fino a 300 giorni continui di luce e conforto ai defunti e alle loro lapidi. Le
lampade Lumada, quindi, non sono soggette a continui indesiderati spegnimenti dovuti all’azione di vento, neve e pioggia ed escludono il rischio di produrre incendi nel caso di una caduta occasionale.
Per porre al riparo dal rischio di danneggiamenti e furti i propri lumini votivi, è consigliabile, specie durante l’inverno, l’uso di un’apposita teca, come quella commercializzata proprio da Lumada.